20 giugno 2011


Intervista: Riflessioni risultati Referendum 12 e 13 giugno

Pubblichiamo l'intervista rilasciata al settimanale "La voce del Paese" il 17.06.2011 in seguito ai risultati dei Referendum del 12 e 13 giugno.

- Una vostra opinione sulla vittoria del quorum e dei SI al referendum

E' stata una vittoria bellissima, una maratona emozionante. La paura era per il raggiungimento del quorum perché dopo l'oscuramento delle TV e dei giornali era dura raggiungere il 50%+1 dei voti specialmente a giugno. Invece la gente ha dimostrato un grande senso dello stato, finalmente abbiamo visto il popolo decidere della propria sorte.
Del fatto che vincessero i Sì eravamo molto convinti perché se a una persona gli chiedi: Vuoi che l'acqua sia pubblica? Vuoi che non vengano costruite centrali nucleari? Vuoi che la legge sia uguale per tutti? È normale che rispondano Sì.

I partiti non tollerano i referendum (l'unica forma di democrazia diretta) ed hanno fatto di tutto per sabotarli, per questo il MoVimento 5 Stelle cercherà di introdurre il referendum sia abrogativo e sia propositivo senza quorum (chi non vota conta zero), come riportato nel suo Programma.





- Secondo voi chi ha vinto realmente?

La vittoria è stata della rete, è stata della gente. Per la prima volta nella storia si è visto come la rete possa muovere così tante coscienze.

Poi il grande lavoro dei movimenti come il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua oppure il Movimento No Nucleare o ancora l'ottimo lavoro svolto da Greenpeace. Hanno allestito centinaia di banchetti reali, firme, convegni, volantinaggi, flashmob, video, canzoni e brocche di acqua del rubinetto!

Sono stati derisi da tutti i partiti quando hanno lanciato la raccolta delle firme, ed ora proprio quei partiti vogliono salire sul carro dei vincitori, ma loro lo sanno bene che quel carro non gli appartiene.

Oggi dinanzi a tutti mass-media, soffrendo di una certa amnesia, si sono dimenticati di quando parlavano di privatizzazioni e di atomo sicuro, ma la rete per fortuna ha il pregio di non dimenticare.




Come si fa a dimenticarsi delle affermazioni pro nucleariste di Fini: “Il problema della sicurezza nucleare va al di là dei confini nazionali. Ci sono centrali in Slovenia e in Francia e se lì ci fossero dei disastri colpirebbero anche noi. Da più parti inoltre ho letto che le centrali giapponesi non sono di ultimissima generazione. In Italia si parla di centrali nucleari di ultimissima generazione. Il mio auspicio è che non si decida sull'onda dell'emozione” o di Casini: “Sarebbe il caso che il governo passasse dalle parole ai fatti altrimenti tra dieci anni saremo ancora fermi a discutere”.

E le affermazioni del Pdmenoellino Bersani che ha spiegato come l'acqua "per forza" non va bene, ma l'acqua privatizzata "per volontà" dei pubblici amministratori è più buona.

Ed infine proprio oggi, in seguito alla segnalazione del Comitato 2 Sì per l'Acqua Bene Comune, assistiamo a come il Governo Regionale con il Presidente Vendola abbia tradito il risultato elettorale lasciando l'Acquedotto Pugliese una società per azioni non in grado, fra l'altro, di garantire l'erogazione gratuita del minimo vitale e, quindi, il diritto all'accesso all'acqua potabile.

http://www.go-bari.it/notizie/attualita/2832-acqua-referendum-tradito-dalla-legge-regionale.html

Come possiamo vedere i partiti vogliono ora appropriarsi di questa vittoria, ma non ci riusciranno mai perché la gente è oramai stufa di essere rappresentata da questi comitati d'affari che siano di destra, di centro o di sinistra.


- Anche Polignano ha partecipato, nonostante il problema calamità. Secondo voi ha vinto il centrosinistra che ha mobilitato i polignanesi alle urne?

L'affluenza a Polignano è stata del 54,3% e questo ci fa capire come anche nella nostra cittadina si respiri un'aria di cambiamento. La gente è stufa di questi partiti che sono lontani dai cittadini e dai loro problemi.

Ma dov'era la sinistra quando abbiamo tenuto la conferenza sull'acqua pubblica il 10 marzo? E a quella sul nucleare il 28 aprile? Nessun esponente era presente!

Poi a 1 mese e mezzo dal voto si sono svegliati ed hanno organizzato un Comitato per il Sì al quale anche noi abbiamo partecipato dato che il Comitato stesso si dichiarava apolitico.

Attraverso il comitato abbiamo avanzato una “Proposta di modifica e integrazione dello Statuto comunale per il riconoscimento del servizio idrico come servizio pubblico privo di rilevanza economia” che è nelle mani dei consiglieri comunali di opposizione che devono protocollarla per i prossimi consigli comunali. Noi vigileremo affinché tutto ciò accada.

Ribadiamo quindi che la vittoria di questo referendum è dei cittadini e tale deve rimanere, non abbiamo bisogno di strumentalizzazioni politiche, perché i partiti oramai sono morti e non rappresentano più la volontà dei cittadini.


- Quale, ora, il passaggio successivo al referendum?

Ora il passaggio successivo è quello di restituire al pubblico la gestione dell'acqua sottraendola alle varie Veolia, Suez e Smat. Tutto ciò però non sarà facile, come si è già dimostrato oggi a seguito del Consiglio Regionale di cui abbiamo parlato prima. Come sempre avviene purtroppo fatto il referendum, trovato l'inganno!

Quello dell'acqua però include una rivoluzione anche nel modo di utilizzarla, perché pensare che si risolvano tutti i problemi solo rendendola pubblica è sbagliato. Va quindi rivisto completamente il ciclo di utilizzo dell'acqua e noi nella conferenza del 18 dicembre 2010 esponemmo il nostro programma a riguardo che possiamo riassumere nei seguenti punti:




1. L'acqua deve rimanere pubblica.
2. Definire una quantità pro-capite giornaliera minima gratuita e far pagare il surplus a costi crescenti in relazione alla crescita dei consumi.
3. Nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni: obbligo del doppio circuito, acqua potabile per gli usi alimentari e non potabile per gli altri usi, obbligo di usare l’acqua piovana per gli sciacquoni.
4. Obbligo del recupero delle acque piovane in vasche di accumulo.
5. Incentivazione, dovunque sia possibile, degli impianti di fitodepurazione.
6. Ristrutturazione della rete idrica per ridurne le perdite, con gare d’appalto che consentano di trasformare i risparmi sui costi di gestione in quote d’ammortamento degli investimenti.
7. Rilevazione semestrale inquinamento corsi d'acqua nel territorio comunale con eventuale denuncia alle autorità competenti.
8. Obbligatorietà di adozione dei depuratori (in assenza di rete fognaria) nelle abitazioni civili e nelle aziende con possibile contributo economico comunale.
9. Promozione uso acqua potabile comunale (vedi iniziativa “Imbrocchiamola”).
10. Promozione detersivi a basso livello di inquinamento.